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DALLA PARTE DEI MOSTRI: IL MONDO OSCURO DI RAGNO

La doppia vita di uno street artist

Chiara Righi22 Maggio 2025

Ragno è uno street artist romagnolo appassionato di cinema e letteratura horror. Guarda nel cuore dei personaggi più conturbanti e li porta in strada.

Questo street artist è stata una rivelazione. La sua poetica è strettamente legata alla sua vita, che sembra a sua volta un film. In compagnia di Catalina T. Salvi e Ilaria Iannolo, ho conosciuto Ragno scoprendo che conduce una doppia vita, ama le tenebre e rimpiange l’infanzia.

È stato un incontro paurosamente interessante.

street art

Ragno, “Love is to die”, 2023-2024. Courtesy l’artista. 

 

 

Un coniglio mostruoso appare nei corridoi di un hotel abbandonato. Era notte. Era Ragno. Ed era solo l’inizio.

 

Ragno è uno street artist che passa le ore nel suo covo a intagliare stencil di volti spaventosi, per poi uscire con il favore delle tenebre e collocarli negli angoli bui della città.

Tutto iniziò con l’applicazione dello stencil di un terrorizzante uomo-coniglio tratto dal film Donnie Darko, in uno spettrale hotel abbandonato. Quel luogo sembrava l’habitat naturale per quella creatura, e la sua sagoma era perfetta per spaventare gli avventori.

“Fatto quello non sono stato più capace di fermarmi”, ci confessa l’artista.

 

Ragno è appassionato di cinema e letteratura horror. I mostri che realizza in strada sono icone pop, pensate dai maestri dell’orrore per sintetizzare le paure dell’uomo contemporaneo. Ritiene che le caratteristiche di queste creature malvagie siano estremamente umane, più vicine a noi di quanto pensiamo.

Ragno - Street Art

Ragno, Senza titolo, 2023-2024. Courtesy l’artista. 

 

 

Ha la particolarità di vedere al di là del mostro, oltre la facciata spaventosa. Percepisce che dietro a quel tipo di creatura c’è, in realtà, un incompreso: una persona cresciuta nella solitudine e nel dolore. I suoi personaggi non sono sempre stati mostri, lo sono diventati. Lo street artist ci pone quindi davanti a una domanda: chi è il vero mostro? Quelle creature imbruttite dalla vita o chi le ha rese tali?

 

Ragno la sua risposta la conosce bene e si prende cura di questi villain incompresi, dimostrando premura nei loro confronti attraverso la meticolosità tecnica che dedica a ogni stencil.

Nonostante i soggetti possano essere orrorifici e spaventosi, sono realizzati in modo talmente realistico da affascinare. I riflessi sui capelli, l’intensità degli sguardi e l’espressività dei volti, ritagliati in sottilissime strisce parallele, lasciano solo intuire la quantità di tempo che l’artista dedica a ogni immagine. È così che il mostro di Frankenstein, Freddy Krueger, Darth Vader e Alien diventano attraenti e magnetici, tanto da spingerci ad avvicinarci per ammirarne i dettagli.

L’artista vuole prendere le parti del mostro, gli è affezionato. Dice di essere cresciuto in mezzo ai mostri, prima nei libri e nei film, poi nella vita reale. C’è infatti un forte parallelismo tra la sua arte e la sua quotidianità. Ragno preferisce frequentare persone socialmente emarginate. Invece della gente privilegiata, ritiene molto più sensibili e interessanti gli individui problematici, sofferenti, nati e cresciuti in contesti svantaggiati. Quelle stesse persone che tanti considerano “mostri” sono i suoi migliori amici.

Non sono semplici conoscenti – ci spiega – ma le persone a cui sono più legato, le più preziose che ho.” Proprio come nelle sue opere, anche nella sua vita tende a trovare il buono dove gli altri vedono solo il marcio. Spesso, infatti, le due cose sono complementari: dove c’è tanta sofferenza, c’è tanta sensibilità. Davanti a un mondo laccato e falso, l’artista sceglie con fierezza quello della marginalità e della devianza.

Ragno - Street Art

Ragno in azione. Courtesy l’artista.

 

 

La somiglianza tra i soggetti cinematografici di Ragno e la sua vita reale non finisce qui. Proprio come tanti personaggi dei film, anche lui conduce una doppia vita. Ciò accade grazie alla street art e alla sua esigenza di anonimato. Ragno ama condurre due vite completamente diverse, che si alternano al calar del sole.
Ci confida che perdere l’anonimato è il suo terrore più grande, perché solo sotto copertura si sente veramente libero di fare ciò che vuole, senza dover rispondere ad aspettative, doveri o pressioni. Prova nostalgia per il suo passato e vede nella street art un modo per tornare bambino e vivere con spensieratezza. È un elisir di gioventù che gli permette di giocare con le immagini e interagire con lo spazio senza rimorsi.

 

È chiaro che l’anonimato garantisca molta libertà, ma significa anche rinuncia. Ragno sa che non riceverà complimenti, pacche sulle spalle, che i suoi amici non sapranno che è stato proprio lui a realizzare quel disegno che si sono fermati ad ammirare. L’anonimato preclude il riconoscimento, le nuove relazioni e le opportunità lavorative. Ma non tutto si può fare per un tornaconto d’immagine.

Personalmente, ascoltare la sua storia e immaginarlo libero di disegnare come e quando vuole, mi ha rasserenato. La società odierna sembra governata dall’ego personale degli individui, tutti impegnati a combattere un’infinita battaglia per la visibilità. Sapere che c’è ancora qualcuno che fa ciò che desidera ignorando queste dinamiche è un grandissimo sollievo.

 

Ragno svanisce nell’ombra, lontano dai riflettori, ma l’orda dei mostri avanza.

Ragno - Street Art

Ragno, Senza titolo, 2023-2024. Courtesy l’artista. 

ragno street art

Ragno, Senza titolo, 2023-2024. Courtesy l’artista. 

 

Ragno - Street Art

Ragno, Senza titolo, 2023-2024. Courtesy l’artista. 

 

Ringraziamo Ragno per aver condiviso con noi un po’ del suo mondo.

Vi invitiamo a seguirlo sulla sua pagina Instagram.

 

 

 

 

 

Ragno si muove spesso con Rusco, se vuoi conoscere il suo progetto vai a Rusco Zine: dalla parte degli street artist.

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Se invece vuoi entrare nel vivo della ricerca artistica di uno dei primi street artists italiani, vai a: “I mostri di Ericailcane siamo noi.

 


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Chiara
Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.
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