Silla Guerrini è un’artista che usa le sue opere per avvicinarsi alle forze naturali. In questo momento sta esponendo i suoi lavori più recenti nell’atelier maison Laviniaturra, con una mostra a cura di Azzurra Immediato. Per comprendere al meglio le sue opere, vi racconto le modalità di lavoro dell’artista e le ricerche che la contraddistinguono.
Silla Guerrini “De rerum natura II”, 2021, Ca’ Norra, Fellicarolo, Modena. Courtesy l’artista.
Quando Silla Guerrini lavora, sembra compiere un rituale.
Utilizza simboli ancestrali, archetipi antichi e materiali organici. Impasta argilla, pane e terra, intreccia rami, foglie e cotone. Infine, dispone le sue opere in luoghi specifici, consapevole che innescheranno una magia.
Il suo intento è attivare energie, forze naturali e poteri nascosti. L’obiettivo primario è entrare in contatto con la Dea Madre, entità legata alla fertilità e alla creazione, evocata costantemente nelle sue opere. Per farlo, l’artista ha studiato le simbologie antiche di questa divinità, che ripropone in forme sempre diverse.
Nel corso degli anni ha realizzato numerose Veneri preistoriche, oggetti anticamente impiegati in riti propiziatori. Alcune sono fatte di pane, alimento alla base della nostra alimentazione che sottolinea la nostra dipendenza nutritiva dalla Terra. Per comprenderne meglio il significato, basti pensare alla performance Dee e Terra del 2019, in occasione della mostra Mater panis, presso mtn | museo temporaneo navile: l’artista ha donato dodici veneri di pane a cittadini e luoghi bisognosi di cura, nel tentativo di mettere in circolo energie positive. Silla Guerrini è infatti solita condividere i suoi “rituali” attraverso performance di arte relazionale, coinvolgendo attivamente il territorio in cui opera.
L’artista è affascinata dalle prime forme espressive, dai simboli enigmatici apparsi nelle caverne preistoriche, sorprendentemente simili in luoghi anche lontanissimi tra loro. Sono archetipi che toccano i concetti fondamentali dell’esistenza umana. Tra questi ritroviamo delle forme di geometria sacra, come quelle della spirale e del labirinto. Silla Guerrini ripropone continuamente queste figure: le cuce sulla carta, le imprime nell’argilla ed è arrivata ad intrecciare un labirinto di erba di 12 metri. «È un archetipo iniziatico – mi spiega – che rappresenta il percorso che ognuno deve compiere per raggiungere il proprio centro».
Una tematica che emerge prepotentemente nella ricerca di Silla Guerrini è quella del femminile. L’artista sostiene che il potere femminile risieda anche nelle persone di genere maschile e che vada risvegliato. È una parte essenziale dell’essere umano, che la società ha spesso cercato di reprimere, talvolta con esiti drammatici di misoginia. Questa parte va accudita e coltivata: rappresenta l’accoglienza, la creatività, la capacità di nutrire la vita. L’arte è uno strumento potente per accedere a questa sfera e liberarne l’energia.
Ma se c’è qualcosa che può davvero connetterci alla nostra forza interiore, è la natura. Per Guerrini, le piante sono tra le più potenti manifestazioni del creato. Ama osservarle, analizzarle, capire le loro strategie di sopravvivenza. Molte delle sue opere sono tentativi di entrare in contatto profondo con la flora: imprime i fiori su tavolette d’argilla per congelarne l’energia, si veste di rami, ricopre le foglie d’oro come oggetti sacri. Nei suoi dipinti, ingrandisce gli elementi vegetali come se volesse entrare nel loro sistema biologico e assorbirne la forza.
Per approfondire la sua visione in proposito, vi consigliamo di visitare la sua ultima mostra, incentrata proprio sul tema delle piante.
Silla Guerrini, “Erbario”, 2021, formella di terracotta patinata con cera naturale, foglia oro.
L’ultima mostra: Ascolto i fiori che parlano al cielo
La voce dei fiori va ascoltata. È questo l’invito dell’artista nella sua ultima mostra, Ascolto i fiori che parlano al cielo, curata da Azzurra Immediato, in esposizione fino al 15 luglio 2025 presso l’atelier maison Laviniaturra, a Bologna.
In questa sede, Silla Guerrini si è concentrata sulla “regina dei fiori”: la peonia. Si tratta di una pianta evocativa che ha diversi significati a seconda delle culture, rappresentando a volte la caducità a volte la forza. I suoi fiori vengono ingranditi come se fossero visti al microscopio, per cogliere la loro essenza. L’artista utilizza una pittura a olio liquida per evocare la linfa vegetale. Le pennellate si trasformano talvolta in macchie dilaganti, che sconfinano nell’astrazione, rendendo i fiori evocazioni poetiche.
L’artista ha impresso queste immagini su vecchie carte ritrovate: lettere, vecchi giornali, dattiloscritti, copertine di libri e fotografie. Rappresentano la memoria residuale di un pensare e di un fare umano, sulla quale la natura riesce a farsi spazio.
È dunque la narrazione di una natura prorompente e allo stesso tempo delicatissima, che cresce tra gli affanni e le emozioni della quotidianità. Non mancano i richiami alla spiritualità: i titoli delle opere alludono a segni ancestrali e geometrie sacre.
A coronare la mostra, il 5 giugno alle 19.00, si terrà una performance di arte relazionale dal titolo Tessere il sole con le mani. Silla Guerrini inviterà alcune donne a lavorare con lei su un antico tessuto di canapa: tra simboli alchemici e gesti sovrapposti, l’azione avrà lo scopo di stimolare la parte creativa e femminile presente in ognuno di noi, nella consapevolezza che ognuno di noi è parte del tutto.
Un dialogo con lo spazio e la moda etica
Le opere di Silla Guerrini trovano una profonda affinità con lo spazio espositivo. L’atelier maison Laviniaturra, dal 2017, propone un’idea di moda sostenibile, etica e di qualità, in diretto contatto con il pubblico. L’atelier lavora esclusivamente con artiste donne e promuove anche iniziative benefiche: attualmente è attivo un progetto a sostegno delle donne palestinesi. Per l’interesse culturale che questo luogo coltiva, l’atelier ospita mostre d’arte adeguando il suo allestimento in coordinazione con le opere esposte.
Per l’esposizione di Guerrini, la stilista Lavinia Turra ha realizzato un kimono in seta ispirato all’opera Il frutto della vita. Anche grazie all’occhio sensibile della curatrice Azzurra Immediato, abiti e opere entrano in sinergia, in un gioco di richiami cromatici. A completare l’allestimento, l’azienda Agricola PeoniaMia di Castel San Pietro ha decorato lo spazio con peonie fresche in occasione dell’inaugurazione.
In questo momento, l’atelier maison laviniaturra è un luogo dove l’armonia risuona in ogni dettaglio e l’energia della natura viene evocata con forza e delicatezza. La bellezza si fa rito, e ogni fiore, gesto e segno diventa un richiamo alla sacralità della vita.
Dettaglio della mostra “Ascolto i fiori che parlano al cielo” di Silla Guerrini, nell’atelier maison Laviniaturra.
Dettaglio della mostra “Ascolto i fiori che parlano al cielo” di Silla Guerrini, nell’atelier maison Laviniaturra.
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Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.