Dopo l’ampliamento di Palazzo dei Musei avvenuto pochi giorni fa, Modena sta diventando sempre più una città d’arte.
Con l’arrivo della bella stagione le proposte che riguardano l’arte contemporanea non mancano e io non posso che consigliarvi qualche giro nei centri storici di Modena e Carpi alla ricerca delle esposizioni più interessanti. Come di consueto in questa zona, le mostre non solo sono di alta qualità ma anche quasi tutte gratuite!
● Gratia Plena di Andrea Saltini
2 marzo-2 giugno
Museo Diocesano di Carpi, Chiesa di Sant’Ignazio, Corso Manfredo Fanti 44, Carpi
Orario:
Giovedì ore 10-12
Sabato domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-18.30
Ingresso gratuito
Inizio con il suggerire la mostra Gratia Plena a Carpi, curata da Cristina Muccioli e ingiustamente considerata “blasfema”. Non si tratta, infatti, di una mostra che presenta un’iconografia cristiana ma che fa riferimento a una spiritualità laica, che tutti possiamo sperimentare nella nostra quotidianità.
Nelle tele troviamo figure avvolte dal mistero, colte in situazioni enigmatiche. Se a volte i soggetti rievocano personaggi religiosi sono però sempre convertiti nei panni di gente comune, che, come suggerisce il titolo, può ugualmente essere colta da stati di grazia. Sono ragazzini, astronauti, giovani che sembrano appena usciti da un concerto: tutti hanno a che fare con la morte e l’estasi, la disperazione e la redenzione. Da uno sfondo buio che ricorda le tenebre di Caravaggio, emergono figure luminose, rischiarate dalla pittura evocativa e vibrante di Saltini.
● Franco Fontana. Modena dentro
27 marzo-16 giugno
Ex Ospedale Estense, Viale Vittorio Veneto 9
Orario:
Da mercoledì a venerdì: ore 11-13 / 16 -19
Sabato, domenica e festivi: ore 11-19
A pagamento: 6 euro biglietto intero, 4 euro ridotto.
Ingresso libero al mercoledì
Franco Fontana, oltre ad essere un cittadino modenese, è un pezzo importante della storia della fotografia. Si è distinto per il suo utilizzo dei colori, così accesi da trasformare la realtà in un dipinto vivace.
Per i suoi Novant’anni la città celebra la sua capacità si mantenersi sempre al passo con i tempi traendo ispirazione da diversi movimenti artistici: dall’Informale, alla Pop Art, al Nouveau Réalisme, alla Land Art. La mostra prevede 15 fotografie di Fontana che hanno una relazione con la città di Modena e moltissime opere di grandi autori con cui il fotografo si è misurato: si va da Mimmo Rotella, a Christo, a Giuseppe Uncini, ad Arnaldo Pomodoro, a Piero Gilardi, a Jannis Kounellis e tanti altri ancora.
Oltre ad essere un importante excursus tra tanti dei principali artisti del secondo ‘900, questa mostra è anche una bellissima occasione per scoprire la nuova ala di Palazzo dei Musei, che coinvolge gli spazi dell’Ex Ospedale Estense.
●Pandemonio di Sergio Padovani
Dal 16 marzo al 5 maggio
Sale di Cultura del San Paolo ex Chiesa e Sala delle Monache, via Selmi 63, Modena
Orario:
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: ore 16.00/19.30
Sabato: ore 10/13 e 16/19.30
Sarà aperta per Pasqua, Pasquetta e mercoledì 1 maggio
Ingresso gratuito
Le immagini di Sergio Padovani sembrano quelle di un Bosch moderno. La realtà si mischia all’incubo, dando origine a visioni infernali, però colorate, ritmate da texture e caratterizzate una pittura virtuosa.
L’esposizione, curata da Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei, è composta da grandi tele che illustrano il “pandemonio” che scaturisce nella mente dell’autore. Si tratta di una confusione personale ma anche sociale, dovuta al caos d’informazioni inquietanti da cui siamo sommersi, in cui è sempre più difficile orientarsi.
● Corrispondenze
8 marzo – 5 maggio
Palazzo Margherita (Galleria Civica), Corso Canalgrande 103
Orario:
Da mercoledì a venerdì: ore 11-13 / 16 -19
Sabato, domenica e festivi: ore 11-19
Ingresso gratuito
A Palazzo Margherita abbiamo la possibilità di osservare il progetto vincitore del concorso Strategia Fotografia 2023. Sono stati selezionati sette giovani artisti italiani con il compito di realizzare un’opera inedita che si confrontasse con il lavoro dei grandi maestri della fotografia presenti nella collezione di FMAV. Pur dovendo partire tutti dalla fotografia, hanno avuto la libertà di contaminarla con video, scultura, performance, suono e altre tecnologie. I giovani artisti Silvia Bigi, Federico Clavarino, Teresa Giannico, Orecchie d’Asino, The Cool Couple, Vaste Programme e Alba Zari, hanno pensato all’allestimento insieme ai curatori Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, creando un dialogo tra le loro opere e quelle dei grandi maestri. Accanto alle nuove produzioni possiamo quindi osservare quelle dei grandi nomi della fotografia, tra cui Franco Vaccari, Masao Yamamoto e Richard Misrach.
● Cabriole di Jonathan Binet
23 Marzo – 25 Maggio 2024
Galleria Mazzoli, via Nazario Sauro 62, Modena
Orario:
Dal lunedì al sabato 9/13 e 16/19.30
Ingresso gratuito
Curata da Chiara Ianeselli, si tratta di una personale di Jonathan Binet, artista caratterizzato da una grande delicatezza pittorica, che lavora sul segno astratto e il suo rapporto con la superficie. Le sue tele vengono infatti tagliate, smontate, riassemblate, svelando l’importanza delle cornici e dei telai di metallo. Nelle opere è sempre presente una contrapposizione tra la morbidezza sinuosa delle pennellate e la rigidità geometrica degli elementi strutturali, così come tra la delicatezza delle gamme di bianchi e i colori accesi, provenienti anche delle bombolette spray.
● Il clamore delle arpie – Séverine Gambier / Madmeg
27 maggio -9 luglio
Sale di Cultura del San Paolo ex Chiesa e Sala delle Monache, via Selmi 63, Modena
Orario:
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica ore 16.00/19.30
Sabato ore 10/13 e 16/19.30
Ingresso gratuito
La mostra, curata da Andrea Losavio e Rodolfo Gasparelli, propone un dialogo tra due interessantissime artiste francesi, che utilizzano tecniche molto diverse ma condividono un immaginario allegorico e illustrativo, popolato da piccoli dettagli.
Séverine Gambier lavora con una sorta di mosaico realizzato da frammenti di porcellane e piccoli oggetti, ricomposti insieme al fine di creare immagini fantastiche. Ripensa dunque a un concetto di frantume, passato e rottura.
MadMeg invece lavora solitamente con carta e inchiostro, mischiando le figure umane con quelle di animali e ragionando sui ruoli sociali che compongono la civiltà occidentale. I suoi lavori sollevano critiche feroci, vedi ad esempio contro il sistema patriarcale.
A conclusione della mostra sabato 8 luglio, nel Cortile del Leccio, ci sarà un momento performativo alle ore 22.00 con:
Alice Padovani
Deimatico / live performance / Primo Studio
Sound Design: Le Piccole Morti
Per scoprire altre mostre consigliate in questo periodo, vai all’articolo Mostre in Emilia Romagna (e dintorni).
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Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.