I colori autunnali che tingono le strade modenesi fanno pendant con le mostre d’arte contemporanea. Grazie al Festival della Filosofia, a DIG e alle numerose gallerie presenti nel territorio, in questo periodo la città si riempie di molte proposte, più o meno belle. Vi consiglio le 6 mostre che non vi deluderanno, tutte gratuite ad eccezione di quella su Salvador Dalì.
La prima proposta è l’unica fuori città, che però vi esorto ad andare a vedere appena avete l’occasione di passare nei dintorni di Rovereto sulla Secchia (Carpi).
Alla fine dell’articolo trovate un consiglio extra: si tratta di un’installazione di un’artista interessante. Ecco dunque le migliori mostre a Modena in questo periodo!
1. DOBLE
Mostra collettiva
A cura di Andrea Saltini
Dal 28 Settembre al 27 Ottobre 2024
Palazzo della Delegazione Municipale a Rovereto sulla Secchia (Carpi)
Seconda edizione di DOBLE incentrata sul tema del “doppio”, in cui ogni artista porterà due tecniche differenti. Quest’anno esporranno alcuni tra i migliori artisti della provincia modenese: Daniel Bund, Massimo Lagrotteria, Mattia Scappini e Demis Savignano. La novità principale consiste nell’ampliamento dello spazio espositivo, che sfrutterà anche il primo piano di Palazzo della Delegazione Municipale di Rovereto sulla Secchia. Si tratta di 3 stanze in più che garantiranno un’esperienza immersiva nel mondo di ogni autore. Infatti, DOBLE, non si distingue solo per la qualità delle opere esposte ma anche per la grande cura negli allestimenti, che quest’anno accoglieranno anche delle opere scultoree importanti.
2. Nella mente del Maestro, tra arte e psiche.
Mostra dedicata a Salvador Dalì
I Surrealisti hanno iniziato le loro pratiche artistiche mossi dalla curiosità per il mondo dell’inconscio e gli studi della psicanalisi. La mostra propone un viaggio nella mente di Salvador Dalí, attraverso i suoi dipinti, sculture e incisioni. Le simbologie che tornano nelle sue opere (come gli orologi molli o i cassetti semi chiusi), sono immagini ricorrenti che arrivano dall’inconscio e svelano una parte sommersa di realtà, censurata al piano razionale.
Oltre ad occupare tutta la nuova ala di Palazzo dei Musei, la mostra invade la città con grandi sculture, che possiamo trovare ad esempio in Largo San Giorgio adiacente, a Piazza Roma e Porta Bologna, trasportando le vie modenesi in un mondo surreale.
Questa è una tra le più grandi mostre a Modena di questo autunno.
3. Cani neri, mani sporche (un ombrellone in cockeria)
di Michelangelo Setola
A cura della Galleria D406 in occasione di DIG Festival 2024 “J’ACCUSE”
Dal 18 Settembre al 19 Ottobre 2024
Complesso conventuale San Paolo – Modena Via Selmi 63, Modena
Michelangelo Setola è un illustratore e fumettista bolognese, tra i più influenti nel panorama contemporaneo. Quest’anno è stato invitato a disegnare il watchdog della decima edizione di Dig (Festival del cinema d’inchiesta) e per l’occasione la Galleria D406 ha curato l’allestimento della sua mostra personale nell’ex chiesa di San Paolo.
Tra china, matite e cancellature, i personaggi di Setola si deformano, mostrando i turbamenti inconsci e della sporcizia della coscienza. Nel contempo, i dettagli minuti e le finissime texture lasciano trasparire la cura di un vero maestro nei confronti di ogni tavola.
4. Ephemera – l’anima delle cose inutili fra collage e assemblage
Mostra Collettiva
Curatrice: Cristina Faedi
Da venerdì 13 fino al 28 settembre 2024
Laboratorio artigianale Artemisia Opere, Piazzale Torti 4, Modena
A livello di dimensioni, questa è una tra le più piccole tra le mostre a Modena. Si riscatta però per il suo contenuto. Infatti, le mostre curate da Cristina Faedi riescono sempre ad essere delicate, intense e cariche di storie.
I sei autori coinvolti, Maite Damone, Cristina Faedi, Giona Maiarelli, Deborah Di Leo, Alessandra Faleggi e Laura Morselli, rielaborano la tecnica del collage in modo personale, concentrandosi sul tema della psiche proposto dal Festival della Filosofia. Le opere incontrano il tema della memoria, dell’anima degli oggetti e il rapporto tra l’uomo e le cose, caricandosi di tutta la finezza poetica che il collage porta con sé.
5. UMWELT
Mostra collettiva
A cura di Marco Mancuso
Da venerdì 13 Settembre 2024 a 12 Gennaio 2025
Palazzo Santa Margherita FMAV, Corso Canalgrande 23, Modena
L’intelligenza non è una caratteristica solo umana. Ci sono mille creature, biologiche o tecnologiche, che ne mostrano infinite sfaccettature. In questa mostra sono state indagate dalle opere di Forensic Architecture, Semiconductor, James Bridle, CROSSLUCID, Anna Ridler, Entangled Others, Robertina Šebjanic, Sofia Crespo, Feileacan McCormick e Eryk Salvaggio. Una mostra che invita ad avvicinarsi ad altre forme d’intelligenza e a riflettere sul significato della parola stessa.
6. Il mondo interdetto + La felicità inafferrabile
Mostra di Andrea Federici e Gaetano Tommasi
A cura di Cristina Boschini
Dal 13 settembre al 29 settembre 2024
Galleria Ranarossa 3.0, via Montevecchio 21
Bipersonale che inaugurerà durante il Festival della Filosofia dedicato alla psiche. Due virtuosi pittori indagano due problematiche che colpiscono la mente umana sempre più comunemente: l’alzheimer e il narcisismo.
Andrea Federici si concentrerà sul complesso morbo dell’alzheimer e il suo deterioramento psichico con l’esposizione intitolata “il mondo interdetto” , mentre sarà Gaetano Tommasi a occuparsi del narcisismo con la mostra “La felicità inafferrabile”. Due tematiche difficili, che vengono indagate da persone dotate di una grande sensibilità pittorica.
Consiglio extra
7. MEAT / NOBODY
Installazione di Chiara Ventura
A cura di: GATE 26A
Da venerdì 13 settembre al 13 Ottobre 2024
Gate 26A, via Carteria 26a
Mentre girate tra le varie mostre a Modena, vi consiglio di passare a vedere l’installazione di una giovane artista, rappresentante della Generazione Z. Faccio notare che Gate 26A è uno spazio molto ridotto, in cui troverete solo questa singola installazione, che è visibile anche dall’esterno passando lungo via Carteria. In quest’opera, l’artista riflette sul tema della carne, cercando una relazione tra il corpo e la psiche.
Generalmente Chiara Ventura si esprime attraverso la tecnica della performance, ragionando sul suo vissuto personale, gli usi e i costumi dei suoi coetanei e gli eventi di attualità. Cerca di reagire all’anestesia diffusa del nostro tempo attraverso azioni empatiche, aprendo nuove prospettive. È un’artista promettente che senz’altro vale la pena di conoscere e tenere d’occhio.
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Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.