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Fumetto giapponese

Susanna Luppi12 Gennaio 2021

La parola “manga” indica, oggi, il fumetto giapponese.

Si tratta di un vocabolo che ha origini antiche e bistrattate, che nel corso del ‘800 aveva assunto il significato di “disegno umoristico”. In questo secolo, infatti, i Giapponesi avevano importato l’usanza occidentale di pubblicare strisce satiriche sui giornali, dotate di balloons e battute comiche. Erano fumetti che esasperavano le caratteristiche di un personaggio, fino a renderlo una caricatura. Con l’andar del tempo però i disegnatori nipponici esasperarono lo humor in maniera irrisoria, tanto che il disegno manga arriva a essere reputato un mezzo satirico in grado di trasmettere messaggi antigovernativi.

Nei primi decenni del Novecento, iniziarono ad essere prodotti brevi fumetti che narravo episodi comici, i quali protagonisti diventarono eroi nazionali (ad esempio, Shōchan)[1].

 

La vera svolta avvenne dopo la seconda guerra mondiale, quando Osamu Tezuka, considerato il “dio dei manga”, realizzò i primi “story manga”, ossia fumetti di narrativa di una certa lunghezza e dall’impostazione cinematografica, con trame che vanno oltre al solo humor[2]. Osamu unisce lo stile dei fumetto giapponese umoristico a quello della Walt Disney, ispirandosi anche ai romanzi europei, dando origine a un genere di fumetto completamente nuovo. Produce numerose opere destinate a diversi target (bambini, adulti, ragazzi e ragazze), che negli anni si sono evoluti nei diversi generi che oggi conosciamo. È lui creatore ufficiale del fumetto nipponico moderno, tanto che potremmo considerare un autentico manga un fumetto giapponese che ha subito l’influenza di Tezuka Osamu.

 

 

I generi principali sono:

 

Kodomo – significa “bambino”, sono manga rivolti ai più piccoli.

Shōnen – significa “ragazzo”, sono rivolti ai ragazzi adolescenti under 18.

Spokon – manga sportivi, principale sottogenere degli Shōnen.

Shōjo  significa “ragazza”, sono rivolti alle ragazze adolescenti under 18.

Mahō  shōjoà – significa “ragazza magica”, è il principale sottogenere degli Shōjo.

Seinen – significa “maggiorenne”, sono rivolti agli uomini adulti.

Josei – significa “donna”, sono rivolti alle donne adulte.

Ecchi – significa “osceno”, sono manga erotici.

Hentai – significa “pervertito”, sono manga di sesso esplicito.

 

 

Se vuoi conoscere tre aspetti interessanti a proposito dei fumetti giapponesi vai all’articolo Manga e rivoluzione culturale.

 

 

 

[1] Cfr. Kinko Ito, “Manga in Japanese history”, in Mark MacWilliams, Japanese Visual Culture: Explorations in the World of Manga and Anime”, Armonk, N.Y., Sharpe, 2008, pp. 26-48

[2] BERNDT, “Manga and ‘Manga’…, cit., p. 17.


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