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TRANSUMANESIMO, LA SCIENZA CONTRO I LIMITI UMANI

Verso l'immortalità

Chiara Righi27 Aprile 2025

Il Transumanesimo è una delle correnti filosofiche e scientifiche più ambiziose e controverse del nostro tempo. Il programma evolutivo umano di questi scienziati sembra la trama di un film di fantascienza: si va dall’immortalità alla poliesistenza.

Androide

Immagine di .

 

Nel mondo ci sono dei corpi privi di vita, che non sono tecnicamente morti. Tutto ciò è possibile grazie ai transumanisti, intellettuali che sembrano usciti da un film di fantascienza.

Il Transumanesimo è una corrente filosofica e scientifica che si occupa principalmente d’ingegneria umana. Si pone l’obiettivo di superare i limiti del corpo umano, in particolare quello della morte. Che l’uomo non accetti la fine della propria vita non è certo una novità e, da quando la scienza e la tecnologia lo permettono, sono iniziati gli esperimenti per superare questo limite biologico.

 

Nel 1967 hanno iniziato ad ibernare i primi corpi umani, che i transumanisti intendono riportare in vita appena la tecnologia ci permetterà di “scongelarli” e le malattie che li hanno condannati saranno curabili. Vengono chiamati corpi criopreservati e non si possono definire tecnicamente morti[1]. Sono mantenuti a bassissime temperature, in un cocktail di farmaci e azoto liquido che viene cambiato frequentemente[2].

In Arizona esiste anche un laboratorio che pratica la criopreservazione separando il corpo dalla testa, riservando al cranio trattamenti ancora più specifici. In alcuni casi, viene conservata soltanto la testa, nella convinzione che un giorno sarà possibile far crescere un nuovo corpo e collegarlo. Secondo i transumanisti, un giorno anche i neuroni potranno essere sostituiti[3] e sarà possibile caricare o scaricare informazioni nel cervello come su un dispositivo tecnologico.

In parole povere, il Transumanesimo si basa su una fiducia cieca nel progresso, che crede ci porterà alla prossima evoluzione biologica.

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Immagine di , tecnica mista su legno, 2016.

 

I transumanisti abbracciano anche la battaglia contro le malattie e l’invecchiamento, che intendono combattere ibridando il corpo alla macchina. Secondo loro, stiamo già transitando verso la forma cyborg, poiché la tecnologia ha iniziato concretamente a potenziare i nostri corpi. Gli esempi non mancano: la medicina utilizza sempre più spesso protesi elettroniche per sostituire arti, c’è chi si impianta dispositivi sottopelle per effettuare pagamenti e la Neuralink di Elon Musk ha già iniziato a trapiantare chip nel cervello umano.

Inoltre, secondo i transumanisti, i nostri oggetti informatici, come gli smartphone, stanno diventando delle vere e proprie protesi tecnologiche che ampliano i nostri sensi e le capacità cognitive, avvicinandoci sempre più ai cyborg.

 

Il Transumanesimo viene spesso paragonato a una nuova forma di illuminismo, caratterizzato da un pensiero positivista. Infatti, tende a ignorare i risvolti negativi portati da un eccesso di digitalizzazione nelle nostre vite, come la perdita della privacy e la distopia di un efferato cyber controllo. Si dirige invece verso la Tecno-utopia, ovvero l’idea che grazie alla tecnologia si possa raggiungere un mondo più giusto ed equo. Secondo questa visione, delegare il controllo alle macchine eviterebbe corruzione e abusi di potere, mali da cui l’essere umano sembra essere irrimediabilmente afflitto.

Triade

“Triade”, di , 2007. 

 

Inoltre il Transumanesimo è predisposto ad accogliere l’idea della Singolarità, elaborata dalla fantascienza, secondo cui le macchine, un giorno, potranno sviluppare una propria coscienza. Il velocissimo sviluppo che hanno avuto le Intelligenze Artificiali negli ultimi anni, lascia spiragli di possibilità che ciò, prima o poi, possa avvenire.

Occorre ancora più immaginazione per seguire i transumanisti quando parlano di Post-singolarità, una condizione che si verificherà nel momento in cui potremo fondere diverse intelligenze, superando non solo i limiti del nostro corpo ma anche quello dell’individualità della nostra coscienza: vivremo una poliesistenza, diventando molteplici coscienze racchiuse in un solo essere.

Insomma, non diventeremo solo cyborg immortali capaci di viaggiare nello spazio e sopravvivere a grandi sbalzi di temperature, ma addirittura saremo più persone/coscienze/intelligenze racchiuse in un singolo essere.

 

Il primo passo verso questa visione transumana resta quello di conquistare un corpo insensibile al dolore, immune all’invecchiamento e capace di sfidare la morte. Tuttavia, in tutte queste ipotesi utopistiche sorgono dei legittimi dubbi, che possono rendere il programma transumanista potenzialmente ingenuo, se non apertamente distopico.

Barbara Henry ha sollevato un sospetto davvero inquietante: e se l’immortalità fosse un privilegio riservato ai ricchi? Se non tutti potessero permettersela? Se i trattamenti e “i pezzi di ricambio” fossero destinati a una ristretta élitte di facoltosi?[4]

Immaginate una classe di potenti che non muore e non invecchia, destinata a dominare per sempre sugli altri mortali. Infondo, in un mondo pieno di disuguaglianze, la morte è l’unica cosa democratica che esiste. Se questa venisse a mancare per alcuni, potrebbe essere la peggior condanna per il resto della popolazione.

 

 

 

 

Se vuoi conoscere alcuni artisti che abbracciano la filosofia del transumanesimo, vai all’articolo “Oltre l’umano: Panoramica dell’arte Post Human“.

 

 

 

 

[1] Cristina Marrone, “Ibernazione umana: come funziona e dove si può fare”, Corriere della Sera, 24 Novembre 2019, https://www.corriere.it/salute/cards/ibernazione-umana-come-funziona-dove-si-puo-fare/come-funziona-crioconservazione.shtml

[2] Ci sono molte perplessità legate all’effettiva riuscita di questa pratica. Anche in caso si riuscissero davvero a rianimare i cadaveri, gli scettici si chiedono se una volta risvegliati, i cervelli criopreservati conservino ancora una memoria e una personalità. Inoltre, saranno ancora in grado di funzionare senza riportare danni?

[3] Cit Marck O’Connell, conferenza intitolata “Transumanesimo” del 20/09/2020, tenutasi in occasione del Festival della Filosofia sulla “Tecnica”, a Carpi.

[4] Barbara Henry, conferenza “Post-umanita tra potenziamento e distopie”, del 18/09/2020, tenutasi in occasione del Festival della Filosofia sulla “Tecnica”, a Sassuolo.


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Chiara
Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.
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