Il manifesto è uno strumento di cui si sono serviti i movimenti d’avanguardia e i gruppi artistici per esporre le loro posizioni ideologiche e poetiche. In generale si tratta di un programma culturale, suddiviso in punti o esposto in maniera narrativa, che viene presentato al pubblico. Spesso i manifesti artistici vengono pubblicati su giornali o riviste di settore.
L’uso del manifesto è entrato in voga nel settore artistico nel corso del ‘900. L’hanno utilizzato in particolar modo le avanguardie storiche e le nuove avanguardie.
Generalmente, il manifesto è un programma elaborato all’interno di un gruppo artistico che deriva da una presa di coscienza comune. Alle volte però sono alcuni esponenti singoli che si pongono come guida teorica di un intero movimento, scrivendo individualmente i manifesti allo scopo di lanciare spunti a tutto il gruppo.
Lo scopo del manifesto è propagandare la nascita di un movimento, richiamare l’attenzione di artisti che possano essere interessati a partecipare e promuovere una visione specifica dell’arte. Per sua natura tende quindi a essere esposto per punti e in maniera pragmatica. Ci sono però stati casi in cui gli autori non si sono espressi in maniera esplicita e chiara, preferendo una chiave letteraria e simbolica.
Si pensi a tal proposito ai manifesti di Tristan Tzara che assomigliano più a composizioni poetiche che a programmi espliciti. In questo caso, sono le innovazioni letterarie che l’autore dadaista ha messo a punto a rendere dei testi poetici dei “manifesti” per la collettività, ovvero dei punti di riferimento stilistici.
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