“In Minor Keys” è il titolo della 61° Biennale d’Arte di Venezia, che si svolgerà nel 2026.
È stato scelto da Koyo Kouoh, curatrice deceduta improvvisamente il 10 maggio di quest’anno. Sarà la sua sensibilità a guidare l’intero evento.
Il 10 maggio 2025, il mondo dell’arte ha perso Koyo Kouoh, curatrice della 61ª Biennale d’Arte di Venezia. Nominata nel dicembre 2024 dal presidente Pietrangelo Buttafuoco, Kouoh aveva accettato l’incarico con profonda dedizione, tracciando una linea curatoriale chiara e già pienamente definita.
Con il consenso della sua famiglia, la Biennale ha scelto di mantenere integra la mostra da lei concepita, nel rispetto del progetto teorico e artistico che aveva condiviso con il direttore della manifestazione. Una scelta che è insieme atto di fedeltà e di visione, nel segno di una curatela pensata come geografia di relazioni sottili, terrene, umane.
Il progetto sarà portato avanti dal gruppo di lavoro che ha collaborato con Kouoh nella sua elaborazione, a garanzia della coerenza e della continuità del pensiero curatoriale originario.
In Minor Keys racconta un’arte che si muove in sottovoce, che sfiora e attraversa. Un sussurro che disegna sentieri alternativi di pensiero e immaginazione, mettendo in ascolto lo spettatore verso una nuova apertura al futuro.
Il titolo, evoca le tonalità minori: quelle che non gridano, ma scavano. In Minor Keys diventa così una dichiarazione estetica ed etica insieme, un invito a sintonizzarsi su frequenze più intime e profonde, su voci e forme marginali, spesso trascurate, ma essenziali. È l’arte che abita il fragile, l’interstiziale, che crea mappe emotive e politiche attraverso la delicatezza.
La 61ª Biennale si terrà dal 9 maggio al 22 novembre 2026, con pre-apertura il 6, 7 e 8 maggio, coinvolgendo Giardini, Arsenale e sedi diffuse. Venezia torna così a raccontare il mondo: quello dei “toni minori”.
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