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COLLATERALI

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LE OPERE INDIMENTICABILI DELLA BIENNALE 2022

Nel bene e nel male

Chiara Righi2 Agosto 2022

Belle o brutte, sono indimenticabili! Ecco quali sono le 10 opere più scioccanti che hanno caratterizzato la Biennale d’arte di Venezia 2022. Non sono necessariamente le migliori ma sono quelle che, nel bene e nel male, sarà difficile dimenticare!

 

 

La pioggia di fuoco

Nel Padiglione Malta piove acciaio fuso! Dalla collaborazione di tre artisti nasce la suggestiva rielaborazione de La Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio. Sette piscine rispecchiano le posizioni dei soggetti del dipinto (Giovanni Battista, Salomè, il suo assistente, il carnefice, un carceriere e due prigionieri); mentre dal soffitto vi cadono sopra lampi luminosi, metafora delle luci folgoranti dell’artista maledetto.

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Il bosco artificiale

In memoria dei territori devastati dalle piantagioni di cotone e dei popoli ridotti in schiavitù, Precious Okoyomon ha trasformato un’ala dell’Arsenale in un boschetto di piante selvatiche, con tanto di ruscelli.

Biennale 2022

 

La fabbrica abbandonata

Gian Maria Tosatti ha trasformato il Padiglione Italia in una fabbrica abbandonata, creando un grande effetto di spaesamento che riflette il crollo del sogno industriale italiano.

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L’evento collaterale più bello

Nel sestiere Cannaregio c’è un bellissimo evento collaterale intitolato This is Ukraine: Defending Freedom. Qui, alcuni artisti ucraini e internazionali (del calibro di Murakami, Damien Hirst e Marina Abramovic), si schierano in difesa della democrazia e del popolo invaso, raccontando il prezzo folle della guerra che i civili sono costretti a pagare.

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Le statue iperrealistiche 

Alcune statue incredibilmente realistiche hanno fatto capolino alla Biennale. Dopo aver controllato attentamente che la ragazza presente nel Padiglione Venezia effettivamente non respirasse, rimangono ancora dei dubbi riguardo alla natura dei centauri di Uffe Isolotto… e se fossero centauri in carne ed ossa??

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Il padiglione impercettibile 

Il Padiglione Spagna, a una prima occhiata, sembra semplicemente vuoto. Solo interpellando il geometra che vive dentro ognuno di noi ci rendiamo conto che l’artista ha aggiunto alcuni muri bianchi, modificando leggermente la forma degli spazi in cui ci stiamo aggirando.

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L’opera che scava in profondità

Il Padiglione Germania è stato sventrato dall’artista. Alle volte si sente dire che l’arte serve a svelare ciò che si nasconde in profondità.. in questo caso le tubature, i mattoni e l’intelaiatura dell’edificio.

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La tecno-serpe

Yunchul Kim presenta un enorme serpente metallico che invade il Padiglione corea. Le sue squame si muovono in modo estremamente fluido e naturale, creando un legame tra tecnologia e mondo biologico.

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La pubblicità progresso

Nel quadro di Jamian Juliano-Villani c’è un Qrcode che, con spirito molto Pop Art, ci conduce alla pubblicità di una passata di pomodoro!

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L’ingresso sonoro

Dal padiglione d’arte al padiglione auricolare, è un attimo! È così che il Brasile ha voluto confonderci con un’originale porta d’ingresso.

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La delusione

La grande delusione di quest’anno? Il padiglione Russia, ovviamente. Chiuso e silenzioso come una tomba. Sarebbe stato bello, almeno nel mondo dell’arte, mantenere aperto il dialogo.

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Se vuoi scoprire nel dettaglio la Biennale d’arte di Venezia 2022 vai all’articolo “Venezia 2022: la biennale dei corpi sospesi “.

 

Se invece vuoi scoprire le mostre d’arte indimenticabili che accompagnano questa Biennale vai a “5 mostre top a Venezia 2022

 

 


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Chiara
Punk di formazione, da sempre si occupa di arte contemporanea e controculture.
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